Zenzero, Curcuma, Mele… Qualche “schiaffone” buono e un pò di salute, sotto lo sguardo del “Senatore Cappelli”.
Useremo:
le mele Annurca, lo zenzero, la curcuma (radici “fresche),
gli “schiaffoni” di farina integrale da grano “Senatore Cappelli”,
delle sovracosce di pollo,
dei pomodori “casalino”…
e qualche chiodo di garofano.
Ci vorranno poi:
dell’ olio extravergine di oliva,
1/2 bicchiere di vino bianco, sale.
“Schiaffoni”e “Paccheri” sono formati molto simili, oltre che praticamente omonimi: lo schiaffone declinato in napoletano, il pacchero appunto, è solo forse di diametro leggermente maggiore e generalmente liscio, mentre lo schiaffone è sempre rigato e appena più piccolo, ma di uguale lunghezza. Entrambi si prestano dunque a sughi ricchi e succulenti, e spesso sono presentati in versione ripiena, diventando una sorta “piccoli cannelloni” molto gustosi. Usiamo qui una pasta integrale prodotta con grano “Senatore Cappelli”. Forse già sapete che il “creatore” di questa varietà è il grande agronomo e genetista Strampelli, e che fu proprio lui a chiamarla così; oggi è tanto richiesta perché si tratta di una varietà di grano dalle caratteristiche eccellenti: contiene una percentuale piuttosto elevata di proteine, lipidi, amminoacidi, vitamine e minerali, e resiste bene alle avversità climatiche e agli attacchi fungini. Ha inoltre caratteristiche di elevata digeribilità, ed è prodotto esclusivamente mediante coltivazioni da agricoltura biologica, praticate in particolare nel meridione d’Italia: Basilicata, Puglia, Sardegna (ma non solo: quelli che ho usato io, per esempio, vengono dalle Marche).
Allora:
tritiamo al coltello la polpa delle sovracosce, lasciando i pezzi non troppo piccoli (diciamo cubetti di mezzo centimetro di lato)…
… e iniziamo a rosolarli versandoli in una padella con qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva già caldo, e tenendo la fiamma vivace.
Quando avranno preso un pò di colore, aggiungiamo la curcuma tagliata abbastanza grossolanamente (diciamo fettine spesse 2-3mm), mescoliamo bene e abbassiamo un poco la fiamma.
Tagliamo a pezzi i pomodori ben lavati e uniamoli al pollo
;
mescoliamo bene, aggiungiamo qualche chiodo di garofano,
e portiamo a cottura facendo asciugare il liquido del pomodoro; spegniamo la fiamma, copriamo e teniamo in caldo.
Tagliamo la mela a cubetti da un cm o poco più, lo zenzero a fettine di 3-4 mm e mettiamoli in una padella non troppo larga con poco olio già caldo;
mescoliamo, e dopo un paio di minuti aggiungiamo il vino bianco, lasciando che evapori quasi completamente e portando le mele ad ammorbidirsi e a prendere un pò di colore. Anche in questo caso, spegniamo il fuoco e teniamo bene in caldo.
Mettiamo a cuocere la pasta in abbondante acqua salata, e intanto rimettiamo il pollo sul fuoco (basso); a non più di 3/4 del tempo di cottura, scoliamo bene la pasta senza raffreddarla ; trasferiamola una ampia ciotola e condiamola bene con il pollo, quindi, aiutandoci con un cucchiaio, riempiamo gli schiaffoni con i pezzi di pollo, “parcheggiandoli” delicatamente in un piatto.
A questo punto, non rimane che impiattare, “costruendo” una piccola catasta di schiaffoni (diciamo 5 o 6) su un disco di cubetti di mela ottenuto con un coppapasta di misura adeguata, e quindi guarnire con quanche cubetto di pollo e qualche fettina di zenzero e curcuma.
In abbinamento, vi faccio una proposta che potrà suonare scontata, ma sulle “sabbie mobili” dei sapori speziati preferisco “andare sul sicuro”: un Gewurztraminer difficilmente vi deluderà (anche se non prenderete proprio un “Hofstatter” o un “Elena Walch”… 😉 ).